Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) descrive i Disturbi di Personalità come “pattern pervasivi e persistenti di esperienze interne (pensieri, sentimenti ed emozioni) e comportamenti che differiscono significativamente da quelli definiti dalla propria cultura. Questi pattern iniziano nell’adolescenza o nella prima età adulta, rimangono stabili nel tempo e causano disagio significativo o compromissione funzionale”.
Sintomi del Disturbo Borderline di Personalità
Uno dei disturbi di personalità più studiati è il Disturbo Borderline di Personalità (BPD). Questo disturbo rappresenta una grave condizione mentale caratterizzata da una pervasiva instabilità nelle relazioni interpersonali, nell’immagine di sé e negli affetti, accompagnata da una forte impulsività. Colpisce circa l’1-2% della popolazione generale, con una prevalenza maggiore tra le donne rispetto agli uomini. I sintomi del BPD includono:
- Instabilità emotiva: forti oscillazioni dell’umore, con episodi di intensa tristezza, irritabilità o ansia che possono durare da poche ore a qualche giorno.
- Relazioni interpersonali turbolente: relazioni instabili e intense, caratterizzate da alternanze tra idealizzazione e svalutazione degli altri.
- Impulsività: comportamenti impulsivi e spesso pericolosi, come abuso di sostanze, guida spericolata, binge eating, ecc.
- Paura dell’abbandono: preoccupazioni eccessive riguardo all’essere abbandonati o lasciati soli.
- Autolesionismo e comportamento suicidario: frequenti tentativi di suicidio, minacce e autolesionismo, come tagliarsi o bruciarsi.
Il BPD è associato a una significativa compromissione del funzionamento sociale, lavorativo e personale, e a un elevato utilizzo dei servizi di salute mentale. Le persone con BPD spesso hanno comorbilità con altri disturbi mentali, come depressione, disturbi d’ansia e disturbi da uso di sostanze. In ambito clinico, il disturbo borderline di personalità è uno dei disturbi più impegnativi e diffusi. I pazienti con questa diagnosi affrontano spesso una grave stigmatizzazione, non solo da parte delle persone nella loro vita quotidiana, ma anche da parte dei medici, a causa della loro intrattabilità e ostilità. Il loro comportamento è spesso caratterizzato da frequenti episodi di rabbia, tentativi di suicidio ricorrenti e non aderenza ai trattamenti. Tuttavia, numerosi studi hanno dimostrato che i sintomi del BPD possono essere trattati efficacemente e che il disturbo ha una base genetica e biologica.
A differenza di molti altri disturbi psichiatrici, le persone con BPD spesso cercano trattamento non tanto per il disagio causato dai propri sentimenti e pensieri, ma piuttosto per la sofferenza provocata dalle conseguenze dei loro comportamenti socialmente disadattivi. È fondamentale aiutare i pazienti a comprendere che alla radice del loro problema vi sono i loro tratti di personalità e che la causa non deve essere ricercata negli altri o nell’ambiente esterno.
Attualmente, le linee guida dell’APA (American Psychiatric Association) e del NICE (National Institute for Health and Care Excellence) indicano che il trattamento più efficace per il disturbo borderline di personalità risiede nella psicoterapia, supportata da una farmacoterapia mirata ai sintomi. Tra i vari trattamenti basati su evidenze scientifiche, la Terapia Dialettico-Comportamentale (DBT), sviluppata da Marsha Linehan, si è dimostrata la più studiata ed efficace. La DBT si basa su un modello biosociale che considera il BPD come un risultato dell’interazione tra vulnerabilità biologica e un ambiente invalidante. Questo modello sostiene che i pazienti con BPD hanno una sensibilità emotiva innata, reagiscono in modo intenso alle emozioni e hanno difficoltà a ritornare a uno stato emotivo basale. Quando queste caratteristiche incontrano un ambiente che non riconosce o invalida le loro esperienze emotive, si sviluppano i sintomi del BPD.
I Quattro Moduli Principali della DBT
La DBT combina tecniche di terapia cognitivo-comportamentale con concetti di accettazione e cambiamento, prevedendo un modulo di trattamento individuale e uno di gruppo. La terapia si concentra su quattro moduli principali:
- Mindfulness: migliorare la consapevolezza e la concentrazione sul presente.
- Regolazione Emotiva: identificare e gestire le emozioni intense. Comprende strategie per ridurre la vulnerabilità alle emozioni negative e per incrementare le esperienze emotive positive.
- Tolleranza alla Sofferenza: sviluppare abilità per affrontare situazioni di stress senza ricorrere a comportamenti dannosi. Include tecniche come la distrazione, l’autosostegno e la radicale accettazione.
- Efficacia Interpersonale: migliorare le capacità di comunicazione e le relazioni interpersonali. Include abilità per chiedere ciò di cui si ha bisogno, dire di no e gestire i conflitti in modo efficace.
Inoltre, prevede un coaching telefonico tramite cui i pazienti hanno accesso al loro terapeuta tra le sessioni per ricevere supporto in tempo reale e aiuto nell’applicare le abilità apprese in situazioni quotidiane difficili, e un gruppo di sostegno per i terapeuti che praticano la DBT, volto a fornire supervisione, feedback e supporto per mantenere l’efficacia del trattamento e prevenire il burnout.
Gli Obiettivi Primari nel Trattamento del BPD
L’obiettivo primario nel trattamento dei pazienti con BPD è assicurarsi che il paziente non sia in pericolo e non rischi di farsi del male o far del male agli altri. I comportamenti autolesionistici e i pensieri suicidari devono essere monitorati attentamente ed eventualmente trattati con il ricovero ospedaliero. Successivamente, è necessario sostituire le modalità distruttive o dannose con schemi cognitivi e comportamentali più flessibili e adattivi. Per raggiungere questi obiettivi a lungo termine, è essenziale creare un’alleanza terapeutica stabile, che instilli fiducia nella relazione sia al paziente che al terapeuta.
La DBT a Confronto con Altre Forme di Terapia
La DBT si distingue da altre forme di terapia per il suo approccio integrato che combina l’accettazione incondizionata del paziente con l’impegno al cambiamento. Mentre la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) tradizionale si focalizza principalmente sulla modifica dei pensieri e dei comportamenti disfunzionali, la DBT aggiunge una componente di accettazione e mindfulness. Inoltre, terapie come la Terapia Focalizzata sul Transfert o la Terapia Basata sulla Mentalizzazione offrono alternative, ma studi comparativi hanno spesso evidenziato una maggiore efficacia della DBT nella riduzione dei comportamenti autolesionistici e suicidari.
Efficacia della DBT Supportata da Studi Clinici
Gli studi mostrano che la DBT è un trattamento efficace per il BPD, offrendo miglioramenti significativi rispetto ad altri trattamenti standard. La DBT riduce significativamente i sintomi del BPD, compresi i comportamenti suicidari e di autolesionismo, l’instabilità emotiva e i problemi interpersonali. I pazienti che hanno seguito la DBT hanno riportato un miglioramento significativo nella gestione delle emozioni e una riduzione della depressione e dell’ansia (Linehan et al., 2006; Koons et al., 2001; Van den Bosch et al., 2005; Priebe et al., 2012).
Un elemento chiave della DBT è il forte focus sulla relazione terapeutica e sull’alleanza terapeutica. La validazione, una tecnica centrale della DBT, aiuta a costruire una relazione di fiducia tra terapeuta e paziente, fondamentale per il successo del trattamento. La combinazione di tecniche di validazione e di cambiamento consente ai pazienti di sentirsi compresi e supportati mentre lavorano per modificare i loro comportamenti problematici.
Studi comparativi indicano che la DBT supera altre forme di terapia, come la terapia di supporto o la terapia cognitivo-comportamentale standard, in termini di riduzione dei comportamenti suicidari e di autolesionismo (Linehan et al., 2006). Ad esempio, uno studio di Linehan et al. (2015) ha mostrato che i pazienti trattati con DBT avevano tassi significativamente più bassi di ideazione suicidaria e atti autolesionistici rispetto a quelli trattati con terapia di supporto.
Uno degli aspetti più promettenti della DBT è la sua efficacia a lungo termine. Studi longitudinali, come quello di McMain et al. (2009), hanno dimostrato che i benefici della DBT persistono per diversi anni dopo la fine del trattamento. Questo suggerisce che la DBT non solo riduce i sintomi acuti del BPD, ma aiuta anche i pazienti a sviluppare abilità durature per la gestione delle emozioni e delle relazioni interpersonali.
Come Accedere alla Terapia Dialettico-Comportamentale
Per chi è interessato a intraprendere un percorso di DBT, è importante rivolgersi a professionisti qualificati specializzati in questo approccio terapeutico. Il Centro Flegreo di Psicoterapia Cognitiva offre servizi di terapia dialettico-comportamentale per il trattamento del disturbo borderline di personalità. È possibile consultare l’Ordine degli Psicologi o le associazioni professionali per trovare terapeuti formati in DBT. Inoltre, alcuni centri offrono programmi intensivi che combinano terapia individuale, gruppi di skills training e supporto telefonico.
Conclusione
La DBT rappresenta un trattamento promettente per il BPD, con evidenze che supportano la sua efficacia nel ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Gli studi analizzati indicano che la DBT è superiore ad altri trattamenti standard per il BPD, in particolare nella riduzione dei comportamenti suicidari e di autolesionismo, e nel miglioramento della regolazione emotiva e delle capacità interpersonali.
Riferimenti
- Linehan, M. M., et al. (2006). Two-year randomized controlled trial and follow-up of dialectical behavior therapy vs therapy by experts for suicidal behaviors and borderline personality disorder. Archives of General Psychiatry, 63(7), 757-766.
- Linehan, M. M., et al. (2015). Dialectical behavior therapy for high suicide risk in individuals with borderline personality disorder: A randomized clinical trial and component analysis. JAMA Psychiatry, 72(5), 475-482.
- McMain, S. F., et al. (2009). A randomized trial of dialectical behavior therapy versus general psychiatric management for borderline personality disorder. American Journal of Psychiatry, 166(12), 1365-1374.
- Koons, C. R., et al. (2001). Efficacy of dialectical behavior therapy in women veterans with borderline personality disorder. Behavior Therapy, 32(2), 371-390.
- Priebe, S., et al. (2012). Resource use and costs of dialectical behaviour therapy for borderline personality disorder patients. Journal of Mental Health, 21(6), 560-568.
- Van den Bosch, L. M., et al. (2005). Effectiveness of dialectical behaviour therapy in treating borderline personality disorder: A meta-analysis. Behaviour Research and Therapy, 43(9), 1231-1241.
- American Psychiatric Association (2013). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quinta edizione. DSM-5. Tr.it. Raffaello Cortina, Milano, 2015.
Approfondimenti utili
- Per comprendere meglio il Disturbo Borderline di Personalità, puoi leggere l’articolo Disturbo Borderline o Disturbi Borderline di personalità?.
- Se sei interessato alla relazione tra attaccamento disorganizzato e BPD, consulta Attaccamento Disorganizzato e Disturbo Borderline di Personalità: quale relazione?.
- Se vuoi conoscere altri Disturbi di Personalità, visita la sezione dedicata sul nostro sito: Disturbi di Personalità.