Quarter-life crisis (QLC)
Oltre alla crisi di mezz’età, oggi possiamo affermare che vi è anche quella del primo quarto: Quarter-life crisis (QLC) è così che viene definito quella decade che parte dai 20 anni in cui fanno da padrone ansia, dubbi, incertezze in ambito privato e professionale.
I sintomi più comuni della crisi Quarter-life crisis
I sintomi più comuni sono: senso di perdizione, paura, percezione di solitudine e confusione. Fintanto che si va alle scuole superiori, va tutto “relativamente” bene. La routine è abbastanza scandita da un ritmo pressoché uguale.
Ma cosa succede dopo? Cosa accade quando non è chiaro il passo successivo? E se non si vuole intraprendere un percorso universitario, la società riesce ad includere o contenere? La mancanza di un ruolo già stabilito e indirizzato nella società crea ad oggi una quota d’ansia non indifferente.
Oggi, in teoria, vi è una maggiore libertà di scelta del proprio futuro, ma questa libertà spesso si associa ad una grande sensazione di smarrimento e ansia.
Irrazionalità e scarsa motivazione
Lo smarrimento e la confusione di diversi giovani li porta a vivere il passaggio dalla tarda adolescenza all’età adulta con estrema irrazionalità, scarsa motivazione in sé, nel mondo e nei progetti futuri, senza avere il controllo della propria vita, percependosi come “un peso” per le loro famiglie o nei confronti dei coetanei. Tutto ciò genera un circolo vizioso che può scatenare una sintomatologia ansioso-depressiva.
Sintomatologia ansiosa e attacchi di panico
I problemi di ansia sociale vengono spesso sottovalutati dai familiari e più in generale dalla società, e considerati come impaccio o timidezza. La sintomatologia ansiosa e/o gli attacchi di panico possono essere causati dalle pressioni e sollecitazioni delle convenzioni sociali, agevolati dai social e dal mondo virtuale dove tutto sembra perfetto. Raggiungere quegli standard elevati e quel finto perfezionismo che si cela dietro uno schermo sicuro e senza titubanze, genera frustrazione, inadeguatezza, ansia. L’ansia è il sintomo di qualcosa che non sta andando come previsto o come immaginato, o come l’Altro sta progettando… e “postando”!
Se ad influire è presente l’esposizione a giudizi influenti e negativi ne conseguono sentimenti di imbarazzo e vergogna; in quanto emozioni sociali, possono generare insicurezze e credenze disfunzionali che provocherebbero, in alcuni casi, a evitamenti massivi di situazioni in cui è possibile per il singolo sperimentare ansia o paura.
Come uscire da questa “crisi”?
L’insoddisfazione e l’inadeguatezza che ne derivano, si affrontano mettendo in discussione sé stessi e la nostra scala di valori, modificando le nostre abitudini, riadattandoci a quelle nuove e proponendo nuovi interessi, con una buona dose di accettazione.
- Accettazione: accettare che la crisi è una fase normale e necessaria della vita, e che può portare a nuove opportunità e scoperte personali. Non cercare di negare o evitare i sentimenti negativi, ma accettarli e cercare di affrontarli in modo costruttivo.
- Auto-riflessione: prenditi del tempo per riflettere sui tuoi obiettivi e sulla direzione che vuoi dare alla tua vita. Chiediti cosa ti rende felice e cosa ti appassiona, e cerca di concentrarti su queste cose.
- Pianificazione: una volta che hai chiarito i tuoi obiettivi, pianifica i passi da compiere per raggiungerli. Crea un piano d’azione realistico e fattibile, che ti aiuti a raggiungere i tuoi obiettivi a lungo termine.
- Supporto sociale: Cerca il sostegno delle persone che ti stanno intorno, come amici e familiari. Condividi i tuoi sentimenti e le tue preoccupazioni con loro, e cerca di trovare conforto e supporto nelle loro parole e azioni.
- Cura di sé: prenditi cura di te stesso in modo adeguato, sia fisicamente che mentalmente. Fai esercizio fisico regolarmente, mangia sano e cerca di dormire a sufficienza. Inoltre, cerca attività che ti aiutino a rilassarti e a gestire lo stress, come la meditazione o lo yoga.
- Sperimentazione: prova nuove cose e sperimenta nuovi interessi. Questo può aiutarti a scoprire nuove passioni e a trovare una direzione nella tua vita.
- Chiedere aiuto professionale ad uno psicologo può essere un passo importante per superare la Quarter-life crisis. Lo psicologo può aiutarti a comprendere meglio i tuoi sentimenti e pensieri, a identificare i fattori che contribuiscono alla tua crisi e a sviluppare strategie efficaci per affrontarli.
Uno psicologo può aiutarti a lavorare sulla tua autostima, a migliorare la tua gestione dello stress e dell’ansia, e a sviluppare nuove strategie di coping. Inoltre, ti può aiutare a sviluppare una visione più positiva del tuo futuro e a trovare nuove opportunità e scoperte personali.
Se stai vivendo una Quarter-life crisis e senti di avere bisogno di aiuto, ti consiglio di considerare la possibilità di incontrare uno psicologo. Ricorda che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un passo importante verso la guarigione e il benessere.
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