Che cos’è l’encopresi?

Vi è mai capitato di accorgervi che il vostro bambino eviti di andare in bagno o si sporchi ripetutamente? Magari vi siete chiesti perché mio figlio non trattiene la cacca e se sia solo una fase o se dietro ci sia qualcosa di più complesso. Questo comportamento potrebbe essere legato a un disturbo chiamato encopresi. Parliamo di una condizione che può mettere a dura prova sia i bambini che i genitori, caratterizzata dalla fuoriuscita di feci in luoghi inappropriati come biancheria o pavimento. Spesso questa situazione è involontaria, ma in alcuni casi può essere intenzionale.

L’encopresi si distingue in due tipi principali:

  • Encopresi primaria: si verifica quando il bambino non ha mai imparato a controllare gli sfinteri.
  • Encopresi secondaria: il controllo degli sfinteri era stato acquisito, ma è andato perso.

Questo disturbo è spesso legato alla costipazione cronica, che può derivare da diversi fattori, come una dieta poco equilibrata, ansia o problemi fisiologici. Nei casi più gravi, il bambino potrebbe sviluppare un “megacolon psicogeno”, una condizione in cui l’intestino si dilata a causa di trattenere le feci troppo a lungo, spesso per motivi psicologici (ad esempio, paura di usare il bagno). Questo rende difficile percepire lo stimolo a defecare.

Sintomi e comportamenti tipici

L’encopresi può presentarsi in due forme:

  1. Con costipazione: il bambino potrebbe evacuare meno di tre volte a settimana e le feci tendono a essere poco formate. Spesso si accumulano nel retto, rendendo difficile una defecazione completa.
  2. Senza costipazione: in questo caso, le feci sono di consistenza normale, ma vengono rilasciate in modo improprio, talvolta in contesti che sembrano avere un significato simbolico. Questa forma è spesso associata a difficoltà comportamentali, come il Disturbo Oppositivo Provocatorio.

Esempio pratico: Marco, 6 anni, evitava le feste di compleanno perché temeva di sporcarsi davanti agli amici. Dopo mesi di silenzio, i genitori scoprirono che nascondeva la biancheria sporca sotto il letto per vergogna. Questo comportamento era legato a Traumi Infantili non elaborati e a una dieta povera di fibre (leggi i consigli su Alimentazione e Benessere).

I bambini che soffrono di encopresi possono provare grande vergogna e arrivare a evitare situazioni sociali per paura di essere giudicati. Talvolta nascondono la biancheria sporca, ma questo atteggiamento, una volta scoperto, può generare conflitti con i genitori, creando un circolo vizioso di tensioni.

Cause e fattori di rischio: un mix di fisico ed emozioni

Le cause dell’encopresi possono essere diverse e spesso interconnesse:

  • Fattori fisiologici: costipazione cronica, disturbi intestinali o effetti collaterali di farmaci.
  • Fattori psicologici: ansia, difficoltà a gestire cambiamenti (es. l’arrivo di un fratellino) o pressioni eccessive nell’uso del vasino.
  • Aspetti comportamentali: talvolta, il sintomo può rappresentare un modo per attirare attenzione o esprimere disagio.

Come possono aiutare i genitori?

Se vi trovate ad affrontare questa situazione, è importante sapere che il vostro atteggiamento può fare la differenza. Ecco alcuni suggerimenti utili:

  • Non punite il bambino: rimproveri e punizioni non faranno che aumentare la sua vergogna e il disagio.
  • Stabilite una routine: creare abitudini regolari, come andare in bagno dopo i pasti, può aiutare.
  • Mostrate empatia: ascoltate il vostro bambino e rassicuratelo, facendogli capire che non è colpa sua.
  • Consultate un esperto: uno psicologo o un pediatra potranno aiutarvi a comprendere meglio il problema e a trovare le strategie giuste.

Esempio pratico: Sofia, 5 anni, ha iniziato a sporcarsi dopo l’inizio della scuola materna. I medici hanno scoperto che tratteneva le feci per paura di chiedere alla maestra di andare in bagno. Con il supporto di una Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC), Sofia ha superato il problema in pochi mesi.

Trattamenti efficaci

Superare l’encopresi è possibile, ma richiede pazienza e il coinvolgimento di tutta la famiglia. Ecco i principali approcci terapeutici:

  1. Informarsi sul disturbo: spiegate al bambino, con parole semplici, cosa sta succedendo.
  2. Adottare una dieta equilibrata: aumentare l’apporto di fibre e liquidi è fondamentale per regolare l’intestino.
  3. Usare rinforzi positivi: premiate i progressi, anche i più piccoli, per incoraggiare comportamenti adeguati.
  4. Affrontare le emozioni: un supporto psicologico può aiutare il bambino a elaborare il disagio e migliorare la sua autostima.
  5. Eventuali farmaci: sotto consiglio medico, si possono utilizzare lassativi o altri farmaci per facilitare la regolarità intestinale.

Risorse utili per genitori

  • Linee guida SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale): www.sipps.it
  • Fincopp – Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni pavimento: https://fincopp.org/

FAQ brevi

  • “È colpa mia se mio figlio ha l’encopresi?” No, spesso è una combinazione di fattori.
  • “Quanto dura il problema?” Con il trattamento adeguato, migliora in 3-6 mesi.

Domande dirette per aiutarvi a trovare questo articolo:

  • “Perché il mio bambino si sporca?”
  • “Mio figlio si sporca spesso, cosa fare?”
  • “Perché il bambino non va in bagno?”
  • “Mio figlio non trattiene la cacca, è normale?”
  • “Encopresi: cos’è e come si cura?”

Conclusione

L’encopresi può essere una sfida complessa, ma non è una battaglia che dovete affrontare da soli. Con il giusto supporto e un approccio empatico, è possibile aiutare il vostro bambino a superare questa difficoltà, migliorando la sua qualità di vita e quella dell’intera famiglia.

Bibliografia

  • American Psychiatric Association (2022). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5-TR). Washington, DC: American Psychiatric Association.
  • Cortese, S. (2015). Disturbi neuropsichiatrici in età evolutiva. Milano: FrancoAngeli.
  • Guidetti, V., & Galli, F. (2010). Psicosomatica dell’età evolutiva. Roma: Springer-Verlag Italia.
  • Marcelli, D. (2014). Psicopatologia dello sviluppo. Bologna: Il Mulino.