Un mio parente ha il doc, che faccio?

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo, è un disturbo psichiatrico caratterizzato dalla presenza di ossessioni, quindi pensieri e/o impulsi, ricorrenti e intrusivi, e/o compulsioni, ovverosia rituali, che hanno la funzione di rassicurare il paziente rispetto alle ossessioni. Il Disturbo Ossessivo Compulsivo differisce dalle normali preoccupazioni o rituali dello sviluppo perché sono eccessivi e persistenti nel tempo.

Il ruolo di amici e parenti nel trattamento

Se un amico o un parente, presenta i sintomi sopraelencati e/o gli è stato già diagnosticato il Disturbo Ossessivo Compulsivo, sarà di fondamentale importanza per la riuscita del trattamento, che il contesto in cui è inserito, sia preparato adeguatamente per evitare di mantenere i sintomi del disturbo. Con quest’espressione, ci si riferisce a tutti quei comportamenti che rinforzano il sintomo anziché estinguerlo.

Spesso, amici e parenti di chi soffre di DOC, si ritrovano ad offrire il loro spontaneo sostegno o a rivestire il difficile ruolo di caregiver, ma involontariamente, può succedere che anziché sostenere la persona, sostengano il DOC. D’altra parte, sia chiaro che nessuno deve sentirsi responsabile dei problemi relativi al DOC, perché esso non si origina a causa di qualcosa che familiari o amici hanno fatto o meno. Potrete tentare di aiutare la persona a voi cara a liberarsi dal suo disturbo, modificando certi atteggiamenti che tendono, a vostra insaputa, a mantenerlo, ma se non ci riuscirete non dovrete in alcun modo sentirvi colpevoli. A tal proposito, di seguito si elencano alcuni suggerimenti:

Riconoscere il DOC come una malattia e non giudicarlo

È naturale che vedere una persona cara che perde tempo in “ridicoli” rituali possa irritare, ma giudicare o utilizzare altre forme di punizione rendono ancora più difficile contrastare attivamente il DOC.

Considerare il DOC uno specifico problema psichiatrico, renderà più semplice abbandonare l’idea che chi ne soffre sia in qualche modo in difetto, debole, pigro o di scarsa volontà; si darà così un primo, indispensabile contributo affinché il trattamento sia veramente efficace.

Non fare l’aiutante

I genitori, i membri della famiglia, i fratelli e alcuni amici sono spesso coinvolti nei rituali di chi soffre di DOC. Può accadere, involontariamente, di assecondare le richieste di chi soffre di DOC, modificando quello che sarebbe il comportamento spontaneo per farlo stare tranquillo e non alimentare le sue paure, questo però risulta dannoso, anche se più facile.

Incoraggiare senza rassicurare

Rassicurare chi soffre di DOC che senza i suoi rituali non accadrà un evento terribile, più porterà l’altro a smentirvi e iniziare con voi una discussione che non porterà a niente. Al contrario, sarà più utile incoraggiarlo a stimare realisticamente il pericolo, una sola volta e in maniera onesta.

È importante che i parenti di chi soffre di DOC, lo incoraggi a esporsi agli stimoli ansiogeni e lo sproni a fare esattamente l’opposto di ciò che gli richiede il DOC. Ad esempio, se la persona che soffre del disturbo, ha il pensiero ossessivo che possa contaminarsi se tocca gli oggetti, e la compulsione, dunque, di lavarsi continuamente le mani, sarà utile che i familiari spingano la persona a toccare gli oggetti e deliberatamente non lavarsi subito dopo le mani.

È importante ricordare sempre a chi sta lottando contro il DOC che il processo terapeutico, soprattutto all’inizio, può risultare molto faticoso, ma che col tempo ogni sforzo verrà premiato.

Lista Riassuntiva di consigli utili per aiutare chi ha il Disturbo Ossessivo Compulsivo

• Considerare il DOC una malattia e non giudicare chi ne soffre
• Non fare l’aiutante assecondando le richieste ossessive
• Incoraggiare senza rassicurare sui pericoli inesistenti
• Spronare chi soffre di DOC a esporsi agli stimoli ansiogeni e a non eseguire i rituali
• Sostenere chi soffre di DOC nel difficile percorso terapeutico

 

Bibliografia:

  • Vincere le ossessioni. Capire e affrontare il Disturbo Ossessivo Compulsivo; Gabriele Melli; Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A., 2018.
  • Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5; Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014.