Cenni sulla Teoria Polivagale

La Teoria Polivagale, elaborata a partire dagli anni Novanta dal neuroscienziato e psichiatra Stephen Porges (1995; 1998; 2001; 2007; 2011; 2017; 2021; Porges & Dana, 2018), consente di affinare la nostra conoscenza della stretta relazione corpo-mente. La teoria prende il nome dal Nervo Vago, il X nervo cranico che dal cervello arriva all’intestino, sottolineando con “Poli” (che deriva dal greco polys, ovvero “molto”) la pluralità delle traiettorie percorse dal nervo. Questo, infatti, segue un lungo e intricato percorso che inizia dalla base della testa per passare attraverso il torace e scendere fin nelle viscere. Il suo ruolo è quello di occuparsi del processamento degli stimoli indicatori di sicurezza o pericolo presenti nell’ambiente. A partire dalle informazioni raccolte, una complessa parte del nostro sistema nervoso, detta Sistema Nervoso Autonomo (SNA), prepara il corpo a reagire mettendo in campo alcune tipologie di risposta evoluzionisticamente selezionate, tra cui l’attacco, la fuga e lo spegnimento (immobilizzazione, fino al collasso).

La Teoria Polivagale, sviluppata da Stephen Porges, fornisce una comprensione innovativa del nervo vago e della regolazione del sistema nervoso in risposta a eventi di trauma psicologico. Questo approccio è fondamentale per trattare disturbi come il Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) e traumi complessi.

La Teoria Polivagale nella vita quotidiana

La Psicotraumatologia ha contribuito a ridefinire la tradizionale suddivisione del Sistema Nervoso Autonomo (branca del Sistema Nervoso Periferico) in Simpatico e Parasimpatico, proponendone un modello più dettagliato che comprende il Sistema ventro-vagale, il Sistema Simpatico e il Sistema dorso-vagale.

Nella vita quotidiana, questi tre percorsi consentono di “sopravvivere”, reagendo agli stimoli di pericolo o di sicurezza presenti nell’ambiente e mobilitando, quindi, il nostro corpo a mettere in atto l’azione più adeguata, molto spesso ancor prima che il nostro cervello ci consenta di elaborare consapevolmente ciò che sta accadendo.

La Teoria Polivagale aiuta a comprendere come il nostro sistema nervoso reagisce agli stimoli di stress e ansia. Questo modello è particolarmente utile per gestire le risposte emotive in situazioni di attaccamento e relazione, permettendo una migliore comprensione di come il nostro corpo si prepara a combattere o fuggire di fronte a potenziali pericoli.

Il Nervo Vago… in terapia

Analizzando le tre sezioni del SNA, notiamo che l’attivazione di questi sistemi segue una precisa organizzazione gerarchica. Dallo stato ventro-vagale la rilevazione soggettiva di un pericolo ci fa spostare verso la mobilitazione simpatica. Da qui, quando il pericolo permane o noi non ci sentiamo in grado di fronteggiarlo, ci muoviamo verso lo spegnimento o collasso dorso-vagale. Il percorso inverso segue necessariamente la stessa traiettoria: dall’immobilizzazione dorso-vagale possiamo, infatti, ritornare alla connessione ventro-vagale soltanto passando attraverso la mobilizzazione simpatica.

La Teoria Polivagale è stata integrata con successo in diversi approcci di psicoterapia, come l’EMDR e la Terapia Cognitivo-Comportamentale, per aiutare le persone a superare i traumi psicologici. Il nervo vago, in particolare, svolge un ruolo cruciale nella regolazione delle emozioni e nella capacità di recuperare uno stato di sicurezza.

Per essere più chiari, quando ci troviamo nello stato ventro-vagale gli ostacoli comuni della vita di ogni giorno non ci appaiono poi così gravi. Quando si buca la ruota dell’auto, dimentichiamo il telefono a casa, o facciamo tardi al lavoro, invece di arrabbiarci o entrare in ansia, siamo in grado di assecondare il fluire degli eventi. Se, però, iniziano a susseguirsi tante piccole difficoltà, oppure accade un singolo incidente interpretato dal nostro sistema nervoso come soverchiante, a quel punto scendiamo più in basso. Non ci sentiamo più al sicuro, non siamo più in grado di mantenere uno sguardo pacato sulla realtà. Reagiamo, allora, attaccando o fuggendo. Se poi continuiamo a sentirci intrappolati in un ciclo infinito di problemi per i quali non ci sembra di avere una via di uscita, allora andiamo più in giù, scivoliamo, cioè, nel dorso-vagale con le sue relative sensazioni di spegnimento e disconnessione (Montano & Iadeluca, 2023, pp. 27-28). Tra uno stato e l’altro esistono sfumature e stati intermedi tra i quali ci spostiamo nel corso della giornata, solitamente senza sostare troppo a lungo in quelli angoscianti (Dana, 2019).

La Neurocezione e la Teoria Polivagale

L’attività di monitoraggio dell’ambiente esterno che ci consente di percepire degli input come sicuri o pericolosi è sostenuta da un sistema di “sorveglianza” di cui non siamo consapevoli, che prende il nome di neurocezione. La neurocezione ci aiuta, oltre che a monitorare l’ambiente esterno, anche a scansionare l’ambiente interno cioè sensazioni fisiche, emozioni e pensieri, e lo spazio interpersonale, ovvero gli altri intorno a noi. La capacità di catalogare uno stimolo esterno come sicuro o pericoloso è anche influenzata dalle nostre esperienze di vita; per cui, se abbiamo vissuto in un ambiente poco funzionale, è possibile che le nostre risposte autonomiche siano incongruenti e quindi maladattive.

La Teoria Polivagale fa luce anche sulla nostra predisposizione neurologicamente determinata alla relazione, fonte di co-regolazione. Per vivere esperienze di connessione, è necessario sperimentare una base di serenità e sicurezza. Infatti, soltanto quando ci sentiamo al sicuro siamo in grado di connetterci a noi stessi, agli altri e al mondo che ci circonda, riuscendo così a stabilire relazioni interpersonali funzionali.

Perché conoscere la Teoria Polivagale?

Quando, ad esempio, ti accorgi che in determinate situazioni che non mettono a rischio la tua sopravvivenza ti senti costantemente in pericolo e avverti un’ansia molto forte che non riesci né a placare né a comprendere da dove origina, oppure se nella maggior parte delle relazioni interpersonali che intraprendi noti di avere difficoltà a fidarti, ad aprirti e questo ti porta a ritirarti o a spegnerti, oppure al contrario, a comunicare in modo aggressivo o agitato, è possibile che il tuo Sistema Nervoso Autonomo non riesca a regolarsi e ti invii segnali da non trascurare.

In sintesi, la Teoria Polivagale rappresenta uno strumento essenziale per comprendere come il nostro sistema nervoso risponde a eventi di trauma psicologico e come possiamo lavorare per ripristinare uno stato di sicurezza e benessere. Se ti trovi spesso in situazioni di stress o ansia e non riesci a capirne l’origine, conoscere la Teoria Polivagale può aiutarti a gestire meglio le tue emozioni e migliorare la qualità delle tue relazioni interpersonali.

Per approfondire come il trauma psicologico influenzi queste risposte, puoi leggere di più sulla Psicotraumatologia o scoprire di più sui traumi complessi e il loro trattamento.

 

Rivolgerti a un professionista per capirne di più potrebbe essere un’ottima idea per prenderti cura di te e…del tuo Nervo Vago!

Bibliografia

Dana, D. (2019). La teoria polivagale nella terapia: prendere parte al ritmo della regolazione. Roma: Giovanni Fioriti.

Montano, A. & Iadeluca, V. (2023). La Teoria Polivagale in pratica. Wired to connect: un programma teorico-esperienziale per gruppi. Trento: Edizioni Centro Studi Erickson.

Porges, S. W. (1995). Orienting in a defensive world: Mammalian modifications of our evolutionary heritage. A polyvagal theory. Psychophysiology, 32(4), 301-318.

Porges, S. W. (1998). Love: An emergent property of the mammalian autonomic nervous system, Psychoneuroendocrinology, 23(8), 837-861.

Porges, S. W. (2001). The polyvagal theory: Phylogenetic substrates of a social nervous system. International Journal of Psychophysiology, 42(2), 123-146.

Porges, S. W. (2007). The polyvagal perspective. Biological Psychology, 74(2), 116-143.

Porges, S. W. (2011). Neurophysiological foundation of emotions, attachment, communication, self-regulation. New York: Norton.

Porges, S. W. (2017). The pocket guide to the Polyvagal Theory: The transformative power of feeling safe. New York: Norton.

Porges, S. W. (2021). Polyvagal safety. Attachment, communication, self-regulation. New York: W. W. Norton & Company.

Porges, S. W. & Dana, D. (2018). Clinical applications of the polyvagal theory. The emergence of polyvagal-informed therapies. New York: W. W. Norton & Company.