Le emozioni senza voce: alessitimia. Cos’è e cosa significa

Sempre più frequentemente i pazienti che incontriamo hanno difficoltà ad esprimere le proprie emozioni.
Spesso alla domanda “Cos’hai provato in quel momento?” non riescono a dare un nome o a riconoscere l’emozione, ma provano a descrivere il momento, ovvero persone affette da alessitimia.
Eppure, le emozioni sono una parte fondamentale per la vita psichica di ogni individuo. Infatti, espresse correttamente aiutano a migliorare la salute psico-fisica.

Cos’è e cosa significa alessitimia?

L’alessitimia è la difficoltà di indentificare e di distinguere le sensazioni somatiche, difficoltà nel descrivere e comunicare emozioni e sentimenti a terzi e, inoltre, in processi immaginativi limitati.

Infatti, si hanno proprio difficoltà ad usare parole appropriate per esprimere un’emozione e si preferisce descrivere i dettagli della vicenda o dell’evento accaduto. Viene a mancare tutto il mondo della fantasia e della creatività.

Come riconoscere l’alessitimia?

Di solito i primi sintomi per riconoscere l’alessitimia, si sviluppano durante gli anni della scuola elementare. Proprio quando i bambini iniziano a intessere relazioni con i coetanei. Ad esempio, quando vengono proposte attività o lavori che coinvolgono lo stato emotivo del bambino oppure attività caratterizzate dal gioco di squadra o dall’approccio con i pari. In questi casi, sembrano bambini estremamente introversi e che hanno difficoltà a fare amicizia e a condividere un gioco.

  • Spesso, le emozioni vengono descritte come azioni dirette. Ad esempio per esprimere la paura, descrivono che le gambe e le mani tremavano forte. Questo potrebbe essere un primo campanello d’allarme.
  • Altri sintomi presentati dagli adulti sono l’incapacità di mettersi nei panni dell’altro, presentano pochi interessi e sono poco entusiasti nell’praticarli, hanno difficoltà a fantasticare o a immaginare un evento nel futuro e, spesso, anche nel comunicare utilizzano parole standard con poche sfumature lessicali.
  • Gli alessitimici tendono spesso a dire che per loro va bene qualsiasi cosa, che tu possa scegliere la pizza o il sushi.

Cause dell’alessitimia

Spesso, le cause vengono ricercate nel rapporto di attaccamento.
Infatti, una figura di accudimento troppo oppressiva, oppure troppo accudente e protettiva o dei caregiver freddi possono sviluppare questo modo di vivere le emozioni.

Inoltre, anche traumi infantili o determinate esperienze di vita possono ostacolare il nomale processo di riconoscimento e di comunicazione adeguata delle emozioni.

4 strategie per migliorare

Essere alessitimici, nella maggior parte dei casi rovina la vita socio affettiva delle persone. Infatti, proviamo ad immaginare cosa si prova a fare una sorpresa al nostro/a amato/a e non ricevere un feedback emotivo.

Ma anche la persona, alessitimica, vorrebbe esprimersi o prova ad esprimersi con scarsi risultati.

Di seguito, alcune strategie che possono aiutarvi:

  1. QUANDO HAI VOGLIA DI PIANGERE O DI RIDERE NON TRATTENERTI:
    Ridere o piangere sono le forme principali, e primarie, per esprimere le emozioni. Inoltre, sono in grado di tranquillizzare e allentare la tensione.
  2. OSSERVA IL MONDO ESTERNO:
    Quando fai una passeggiata all’aria aperta, fermati e osserva ciò che hai intorno. Prova a cogliere ogni particolare dell’ambiente e delle persone presenti. Poi, prova a condividere questa osservazione con gli altri.
  3. USA LA FANTASIA:
    Catapultati e proiettati nel futuro. Prova ad immaginare cosa vorresti fare tra 10 anni, quali sono i tuoi sogni. Più l’immaginazione è surreale e più la tua fantasia si alimenta.
  4. SCRIVI:
    Tieni un diario, giornaliero o settimanale, dei tuoi pensieri o di quello che ti è accaduto.
    Scrivendo riuscirai ad organizzare i pensieri, riconoscerai le sensazioni corporee e le emozioni.

 

La scarsa comunicazione, con sé stessi e con gli altri, determina inevitabilmente lo sviluppo di conflitti (ad esempio: in famiglia; luoghi di lavoro; amicizia).

Riconoscendo i sintomi, possiamo chiedere aiuto.

 

 

  • Biondi, M., Bersani, F. S., & Valentini, M. (2014). Il DSM-5: l’edizione italiana. Rivista di psichiatria49(2), 57-60.

 

  • Porcelli P. (2008). Epidemiologia dell’alessitimia. Costrutti distinti o sovrapposti – V Congresso Nazionale GRP, Foligno, 2008.