Il libro “Meno di zero” di Bret Easton Ellis offre un’ampia gamma di spunti per un’analisi psicologica, poiché esplora le dinamiche interne dei personaggi e la loro interazione con l’ambiente sociale e culturale in cui vivono. Offre una visione cruda e sconcertante della vita di giovani privilegiati a Los Angeles negli anni ’80.

 

Dipendenza e Fuga dalla Realtà

La costante presenza di droghe e alcol nel libro riflette un tentativo da parte dei personaggi di sfuggire alla realtà e di anestetizzare i loro sentimenti di vuoto e disperazione. Questo comportamento può essere analizzato attraverso il prisma della dipendenza, esaminando come le sostanze diventino un mezzo per evitare di affrontare problemi più profondi.

Vuoto Esistenziale e Anedonia

I personaggi principali del libro sembrano soffrire di un profondo senso di vuoto esistenziale e anedonia, ovvero l’incapacità di provare piacere. La loro vita è piena di eccessi e indulgenze, ma questi non sembrano portare loro alcuna soddisfazione duratura. Questo può essere collegato a concetti psicologici come la ricerca incessante di gratificazione immediata e la mancanza di significato nella loro vita.

Relazioni Interpersonali Superficiali

Le relazioni tra i personaggi sono spesso descritte come superficiali e prive di un vero legame emotivo. Questo può essere esplorato sotto l’aspetto della paura dell’intimità e del bisogno di mantenere una distanza emotiva per proteggersi dal dolore, evitare quella vulnerabilità che accompagna l’intimità autentica.

Ricerca di Identità e Senso di Sé

I personaggi giovani del libro sono in una fase della loro vita in cui la ricerca di identità è cruciale. Il loro comportamento autodistruttivo e la loro incapacità di trovare un senso di scopo possono essere collegati a una crisi di identità e a una lotta per comprendere chi sono veramente.

Desensibilizzazione e Perdita di Empatia

La frequente esposizione a situazioni estreme, violenza e degrado sembra portare a una desensibilizzazione nei personaggi, che perdono la capacità di provare empatia e compassione per se stessi e per gli altri. Questo aspetto può essere esplorato per comprendere come l’esposizione costante a determinati stimoli possa influenzare la psiche umana.

Ricerca di Autenticità

In risposta alla pressione per conformarsi e al senso di vuoto interiore, i personaggi possono intraprendere una ricerca disperata di autenticità e di esperienze “vere”. Tuttavia, questa ricerca è spesso mal indirizzata, portandoli a cercare intensità ed eccitazione in comportamenti rischiosi e autodistruttivi, piuttosto che in una vera esplorazione di sé e dei propri valori.

Attraverso l’analisi dei personaggi possiamo anche trarre paralleli con alcuni tratti dei disturbi di personalità, offrendo una comprensione più profonda delle dinamiche interne che guidano il loro comportamento.

Nel libro è ben descritto un profondo senso di vuoto e una costante ricerca di stimoli esterni, che possono essere messi in relazione con il Disturbo Borderline di Personalità (DBP). Il DBP è caratterizzato da instabilità emotiva, relazioni interpersonali tumultuose e un marcato senso di vuoto. Come i personaggi del romanzo, gli individui con DBP possono impegnarsi in comportamenti impulsivi e autodistruttivi nella ricerca di sollievo dal loro dolore interiore.


La dipendenza da droghe e alcol, così come il comportamento manipolativo e sfruttatore dei personaggi, possono essere associati al Disturbo Antisociale di Personalità (DAP). Il DAP è caratterizzato da un disprezzo per le norme sociali, mancanza di empatia e tendenza a manipolare gli altri per il proprio guadagno personale. I personaggi di “Meno di zero” mostrano questi tratti attraverso il loro comportamento irresponsabile e la loro incapacità di formare legami emotivi autentici.

La preoccupazione per l’apparenza, lo status sociale e il successo materiale dei personaggi riflette i tratti del Disturbo Narcisistico di Personalità (DNP). Il DNP è caratterizzato da un senso grandioso di importanza personale, bisogno di ammirazione e mancanza di empatia. I personaggi di “Meno di zero” incarnano questi tratti attraverso la loro ossessione per il successo esteriore e la loro incapacità di riconoscere o rispondere ai bisogni emotivi degli altri.

La desensibilizzazione e la distanza emotiva dei personaggi possono essere collegate al Disturbo Schizoide di Personalità (DSP). Il DSP è caratterizzato da un distacco dalle relazioni sociali e da una gamma ristretta di espressioni emotive. I personaggi mostrano questi tratti attraverso la loro incapacità di connettersi con gli altri e il loro ritiro emotivo.

“Meno di zero” offre un ritratto crudo e disturbante di una generazione persa, intrappolata in un ciclo di eccessi e autodistruzione.