Sessuologia Clinica

Con il termine psicoterapia comportamentale breve focalizzata sul sintomo sessuale, come amava definirla Helen S. Kaplan e che nel parlare comune diventa semplicemente “terapia sessuale comportamentale”, si indicano più modi di trattare una difficoltà sessuale sia nell’uomo che nella donna.Il primo passo è quello di fare diagnosi usando il metodo proprio (gli strumenti propri) della terapia sessuale comportamentale che esamina come il sintomo si presenta per stabile la sua causa principale. Questa può essere legata ad uno stato di malattia, ad un disagio emotivo o ad un disaccordo nella relazione di coppia. Ovviamente a questa prima valutazione si associano indagini di laboratorio specifiche ogni volta che sia necessario. Quando la disfunzione è stata individuata si deve decidere qual è il modo migliore per trattarla. Questo dipende dalla situazione globale della persona: l’età, lo stato di salute, la presenza di altri disagi psichici e se ha una relazione di coppia stabile.

Il metodo usato in terapia sessuale si basa sulla convinzione che in molti casi le disfunzioni del comportamento erotico siano provocate da difese psicologiche e da processi emotivi che entrano in moto quando la persona sente avvicinarsi la possibilità di un incontro amoroso. Queste cause immediate sono lo sbocco di difficoltà emotive che hanno accompagnato un individuo o una coppia anche in momenti non legati alla sessualità ma che ora diventano particolarmente evidenti e distruttive. Spesso un disagio personale risponde e peggiora nell’interazione della coppia. Per esempio, una persona ansiosa lo diventerà ancora di più se sente la pressione o la critica del partner; oppure un’altra sempre tesa e poco capace di rilassarsi rovina da se stessa l’esperienza di piacere. Ecco che la terapia sessuale interviene per modificare l’atteggiamento (evidentemente disfunzionale) con cui tutte queste persone si avvicinano all’esperienza erotica. Con la prescrizione di esercizi sessuali, un piccolo kamasutra!, si agisce sul comportamento viziato dall’ansia, dal disagio e dalla pressione e si crea una situazione nuova nella quale la coppia o la singola persona possono ritrovare un’esperienza di piacere e di gratificazione.

Una delle peculiarità delle terapie sessuali è il fatto che vengano assegnati ai pazienti specifici “compiti”. Si tratta di attività pratiche che i pazienti devono eseguire a casa, da soli o con il/i partner, secondo le specifiche indicazioni fornite dal terapeuta.

Questi compiti possono includere:

  • Sperimentazione: a una coppia la cui vita sessuale sia diventata una routine, può essere suggerito di sperimentare nuove attività come l’uso dei sex toys, allo scopo di incrementare il desiderio e l’esperienza di piacere. In altri casi possono essere consigliate specifiche posizioni durante il sesso, ad esempio nel caso in cui in uno dei partner sia sopraggiunto un problema di salute.
  • Focalizzazioni sensoriali: sono una tecnica “regina” della sessuologia, introdotta allo scopo di incrementare il senso di intimità e fiducia nella coppia e ridurre l’ansia. La tecnica viene applicata per gradi attraverso tre stadi: si parte dal toccarsi reciprocamente escludendo le zone erogenee, via via includendo le zone erogenee e fino ad arrivare alla penetrazione.
  • Psico-educazione: capita spessissimo che i pazienti non ricevano un’adeguata educazione sessuale durante la loro crescita. In conseguenza di ciò, spesso mancano di conoscenze adeguate sull’anatomia e anche sul funzionamento delle aree del corpo implicate nell’attività sessuale. Il terapeuta può suggerire la lettura di libri o la visione di filmati, oppure può raccomandare l’utilizzo di uno specchietto per esplorare nel dettaglio le proprie zone genitali.
  • Strategie di comunicazione: le problematiche sessuali possono talvolta essere riconducibili a problemi di comunicazione. I pazienti possono quindi essere aiutati a esprimere in maniera più chiara e aperta ciò che desiderano e ciò di cui hanno bisogno, da un punto di vista sessuale ed emotivo, dalla loro relazione.