Disturbo Ossessivo di Personalità

Che cos’è il disturbo.
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità è un disturbo di personalità caratterizzato da una preoccupazione pervasiva e diffusa per l’ordine, il perfezionismo ed il controllo mentale ed interpersonale a discapito della flessibilità, dell’apertura e dell’efficienza che compare entro la prima età adulta e si manifesta in una varietà di contesti con la presenza di almeno quattro dei seguenti sintomi:

  • preoccupazione per i dettagli, le regole, i programmi, le liste, l’ordine, l’organizzazione o gli schemi al punto da perdere di vista lo scopo principale dell’attività;
  • sforzo di fare qualcosa di perfetto che interferisce con il completamento del compito;
  • eccessiva dedizione al lavoro e alla produttività (non determinata da necessità finanziarie), con conseguente abbandono delle attività per il tempo libero e per gli amici;
  • esagerata coscienziosità, scrupolosità, inflessibilità in tema di moralità, etica o valori (non giustificata dall’appartenenza culturale o religiosa);
  • incapacità di gettare via oggetti consumati o di nessun valore anche quando non hanno alcun significato affettivo;
  • riluttanza a delegare compiti o a lavorare con altri, a meno che non si sottomettano esattamente al suo modo di fare le cose;
  • approccio avaro nello spendere per se stessi e per gli altri in virtù di una visione del denaro come di qualcosa da conservare per futuri disastri;
  • rigidità e testardaggine.

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo di personalità è quindi caratterizzato da una marcata tendenza a preoccuparsi delle regole e dell’ordine; dalla presenza di atteggiamenti e comportamenti perfezionistici che ostacolano la possibilità di portare a termine i propri compiti, impegni ed attività; dalla riluttanza a delegare e a collaborare; dalla testardaggine e dalla rigidità su temi di etica e moralità ed infine dalla difficoltà ad esprimere le emozioni e dal bisogno di controllo nel lavoro e nelle relazioni interpersonali.

Come si manifesta.

Le persone che soffrono di un Disturbo Ossessivo-Compulsivo di personalità tendono ad adottare comportamenti ed atteggiamenti coerenti con le seguenti caratteristiche: rigida applicazione delle regole e dei principi in cui credono; coscienziosità e scrupolosità in materia di moralità e di etica; adesione alle norme e convenzioni sociali; organizzazione rigida e meticolosa della vita quotidiana; eccessiva dedizione al lavoro, al punto tale da occupare gran parte del tempo in attività produttive ed impedire l’accesso a momenti di svago; perfezionismo che interferisce con la capacità di prendere decisioni e di portare a termine le attività programmate; elaborazione di schemi, liste, programmi e gerarchie relativi allo svolgimento di un compito; accumulo di oggetti consumati o di nessun valore; avarizia e mancanza di generosità, in quanto considerano il denaro come qualcosa da accumulare in vista di catastrofi future.

Chi soffre di un Disturbo Ossessivo Compulsivo di personalità nelle relazioni tende ad adottare un comportamento molto formale, educato e corretto; può adottare un atteggiamento giudicante e critico, a volte controllante e punitivo verso le persone che non soddisfano i suoi standard di funzionamento o, in altre occasioni, mostrarsi compiacente e fintamente ossequioso nei confronti di chi percepisce come autorevole.

Nel lavoro o nello studio, a causa della rigidità e del perfezionismo, sono riluttanti a delegare lo svolgimento dei compiti e tendono a non riuscire ad adottare comportamenti cooperativi nei gruppi pretendendo che gli altri si comportino in maniera subordinata ed accettino le regole e i metodi che scelgono e stabiliscono.

Emotivamente manifestano una grande difficoltà ad esprimere i propri vissuti e a comunicare calore e premura nei confronti degli altri; allo stesso modo i sentimenti aggressivi risultano tendenzialmente non espressi e contenuti così come qualsiasi indicazione sui propri interessi personali, che vengono inibiti per poter dar spazio e andare incontro ai desideri altrui. Ansia, paura e rabbia sono le emozioni maggiormente sperimentate: ansia relativa all’eventualità che future catastrofi si verifichino; paura di esser giudicati negativamente  e disapprovati, rabbia e ostilità nei confronti degli altri per l’impossibilità di esprimere i propri pensieri e le proprie emozioni.

Le persone con un Disturbo Ossessivo Compulsivo di personalità appaiono inoltre testardi e rigidi, fino ad arrivare al punto di rimanere inflessibilmente ancorati alle proprie idee e convinzioni; sono riluttanti a prendere in considerazione il punto di vista degli altri e ad accettare idee diverse dalle proprie.

Tipicamente queste persone hanno pensieri del tipo: “ci sono comportamenti e decisioni giuste e sbagliate”, “Se sbaglio vuol dire che ho fallito e merito di essere criticato per questo”, “i dettagli sono essenziali”, “il fallimento è intollerabile”, “le persone dovrebbero sempre mettercela tutta in ciò che fanno”, “senza le mie regole non posso farcela”, “devo tenere tutto sotto controllo, sempre”, “perdere il controllo è intollerabile e pericoloso”.

Come riconoscerlo.

Le caratteristiche del Disturbo Ossessivo Compulsivo di personalità sono rilevabili in tante persone per le quali non è possibile fare una diagnosi di disturbo in quanto tali caratteristiche possono rivelarsi particolarmente utili e funzionali in diversi aspetti ed aree della vita. Si può infatti parlare di Disturbo di personalità solo quando queste caratteristiche interferiscono in maniera rilevante con la capacità di lavorare e di costruire relazioni intime.

I principali indicatori di un Disturbo Ossessivo Compulsivo di personalità sono: ansia costate che anticipa e/o accompagna compiti e prestazioni; una tendenza eccessiva e marcata verso l’ordine e l’organizzazione che si manifesta attraverso la costruzione di liste, programmi, schemi che tendono a far perdere di vista il compito principale; il perfezionismo e l’attenzione esagerata ai dettagli; il senso di colpa provato nel momento in cui non si ritiene di soddisfare i propri standard etici o lavorativi o quando si ritiene di essere stati irresponsabili, disattenti o superficiali; una marcata difficoltà a prendere decisioni e nel portare  termine compiti o attività;

comportamenti ed atteggiamenti caratterizzati da rigidità, passività, bisogno di controllo, testardaggine; un’eccessiva dedizione al lavoro e a tutto ciò che ha a che fare con la produttività,  che si accompagna all’evitamento di attività correlate con il piacere, il divertimento, il rilassamento; una coscienziosità eccessiva coniugata a rigidi standard etici e morali; una difficoltà a delegare e a collaborare con gli altri.

Spesso coloro che hanno questo disturbo arrivano in psicoterapia manifestando stati d’ansia o periodi depressivi. Tipicamente queste persone presentano anche problemi nelle relazioni familiari,spesso alimentati dal loro perfezionismo e dall’inflessibilità con cui declinano le loro regole di comportamento.  Questi pazienti possono soffrire anche di disturbo ossessivo-compulsivo, anche se le due entità sono distinte. La personalità ossessivo-compulsiva è, inoltre, tra quelle più frequenti nei disturbi del comportamento alimentare.

Quali sono le conseguenze.

Le persone che soffrono di un Disturbo Ossessivo Compulsivo di personalità portano con sé una marcata compromissione della vita lavorativa, relazionale ed affettiva.

Da un punto di vista lavorativo, la rigida tendenza al perfezionismo ed all’organizzazione dettagliata delle attività da svolgere interferisce pesantemente con la capacità di portare a termine i compiti programmati e di prendere decisioni. Unitamente a ciò, la riluttanza a delegare ad altri lo svolgimento dei compiti, insieme all’aspettativa che gli altri aderiscano rigidamente alle proprie regole e metodi, rende la collaborazione e la cooperazione con tali pazienti estremamente complessa. Da un punto di vista relazionale ed affettivo invece, l’eccessiva dedizione al lavoro ed alla produttività, porta i pazienti con Disturbo Ossessivo Compulsivo di personalità a ridurre fino ad eliminare le attività di svago e le amicizie. Allo stesso modo, una rigida adesione alla convenzioni sociali ed un’estrema coscienziosità su questioni di moralità e di etica, porta tali pazienti a stabilire relazioni nelle quali risultano estremamente inflessibili e critici, sia nei confronti di se stessi che degli altri, rispetto al perseguimento dei principi in cui fermamente credono. Infine, la difficoltà ad esprimere emozioni di calore e di premura verso gli altri, unitamente alla mancanza di generosità, porta tali pazienti a strutturare relazioni interpersonali il più delle volte formali e superficiali, prive di intimità e calore e animate piuttosto da atteggiamenti di controllo interpersonale.