Sei triste o depresso? Le differenze

SEI TRISTE O DEPRESSO?

Nel corso degli anni i termini psicologici sono divenuti di uso comune e, spesso, utilizzati in modo inappropriato.

Molte volte usiamo il termine “depressione” per indicare la tristezza, come se il significato fosse equivalente. Ma in psicologia questi due significati sono assolutamente distinti tra loro.

Differenza tra tristezza e depressione

Una differenza cardine tra la tristezza e la depressione riguarda la durata: la durata della tristezza è limitata, ha un inizio e una fine, invece la durata della depressione può durare anche anni. Ecco la prima differenza da prendere in considerazione. Altre caratteristiche distintive che troviamo nella depressione sono: la resistenza o la difficoltà nell’agire; l’incapacità di non aprirsi e non verbalizzare la propria sofferenza; difficoltà a portare a termine quasi tutti i compiti; stato di disperazione che fa perdere ogni capacità di percepire il futuro come migliore.

La tristezza è un’emozione che da colore alla nostra vita e, come le altre emozioni, è intrinseco nella natura dell’essere umano.

Quindi, è necessario imparare a riconoscere questa emozione e accoglierla nella nostra vita, in quanto ci permette di affrontare i momenti difficili promuovendo la nostra salute psicofisica.

Definiamo, allora, cosa significa “tristezza” e cosa “depressione”.

Tristezza:

La tristezza, prima di tutto, è un’emozione. Tale emozione è opposta alla gioia e alla felicità.

Da emozione, può essere provata in condizioni normali, quindi nella vita quotidiana oppure a seguito di un evento più o meno drammatico (come una perdita, lutto, litigio).

Insieme alla felicità, alla rabbia, alla sorpresa, alla paura e al disgusto, la tristezza è considerata una delle sei emozioni vitali dell’essere umano per questo non deve essere evitata o confusa con la depressione.

Quanto dura?

Come tutte le emozioni ha un inizio e una fine. Quindi ha una durata limitata e variabile nel manifestarsi.

Depressione:

La depressione è una vera e propria psicopatologia che non si manifesta soltanto con una flessione dell’umore e che può essere risolta e superata solo con un adeguato percorso psicoterapico e farmacologico (in casi gravi).

Un disturbo depressivo, secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, deve presentare sintomi come umore depresso per la maggior parte del giorno, oppure la mancanza di interessi o di piacere in diverse attività, oppure insonnia o ipersonnia.

Insomma, si ha un vero e proprio cambiamento negativo di vita.

Inoltre, per amor di scienza è doveroso precisare che esistono diverse tipologie di depressione con sintomatologia e manifestazioni cliniche differenti.

Quanto dura?

Se non viene tempestivamente curata, la depressione può durare anni o addirittura per tutta la vita.

Perché tristezza e depressione vengono confusi: a cosa è dovuto?

La sovrapposizione di questi due termini non è dovuta solo alla mancanza di conoscenza del loro significato, ovvero l’utilizzo inappropriato dai non addetti ai lavori, ma anche dal significato che la società, ad oggi, conferisce alla tristezza.

Infatti, la tristezza viene sempre più vista e connotata in modo negativo, cercando di allontanarla dalla nostra vita.

In alcuni casi, si ha vergogna a provare e a riconoscere la tristezza.

Quindi, se vi è un rifiuto sociale verso la tristezza, non avviene allo stesso modo con la depressione, che prende più rilevanza nel linguaggio comune proprio perché è un termine di natura scientifica-psicologica.

È come se essere depressi è una condizione in cui la persona ne è affetta senza la sua volontà, mentre la tristezza sembra essere una scelta volontaria della persona.

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