La gestione del bambino ostile

Mettere al mondo un figlio è un progetto d’amore, egli non ci deve nulla, l’amore che gli doniamo dovrebbe essere incondizionato, i contenitori e i regolatori del suo mondo emotivo sono i loro genitori e non viceversa.

Crescere un bambino ostile non è semplice per un genitore ma se gli si fornisce la possibilità e l’opportunità di scoprire, riflettere ed esprimere tutte le sue potenzialità, diventerà un genitore che si sentirà competente e adeguato al ruolo, meno frustrato e più regolato/regolante per cui tutto questo andrà a incidere positivamente sul benessere psicofisico del bambino ma anche della famiglia.

Comprendere e Affrontare il Comportamento Ostile dei Bambini

Un bambino che ha difficoltà a gestire le proprie emozioni molto spesso viene definito bambino ostile o oppositivo, in vista del fenomeno che tende molto spesso ad esprimersi in modo eccessivamente rabbioso e sfidante.

Un fattore rilevante da non tralasciare assolutamente è capire che dietro un atteggiamento poco adattivo si cela una forma di sofferenza che non deve essere ignorata o sminuita, ma anzi essa va ascoltata e accolta. Quando si parla di ostile si fa riferimento ad un bambino che ha vissuto delle situazioni difficili o spiacevoli durante la sua infanzia o anche un clima genitoriale conflittuale manifesto o latente/taciuto, tali emozioni spiacevoli non hanno trovato contenitori genitoriali con strumenti efficaci per sintonizzarsi con tale sofferenza emotiva la cui espressione è sfociata in comportamenti rabbiosi, oppositivi o di isolamento proprio per comunicare e gestire tale disregolazione emotiva.

Spesso capita che i genitori, frustrati e disorientati da tali comportamenti, diventano essi stessi provocatori, alzando la voce e mettendo il bambino in castigo, ma in questi casi punizioni ed urla non fanno altro che intensificare le emozioni negative del piccolo che cerca di comunicare con l’unico strumento che ha, la rabbia. Un atteggiamento punitivo o provocatorio da parte dei genitori potrebbe far persistere nel tempo un senso di frustrazione ed addirittura compromettere l’autostima del bambino.

Come bisogna comportarsi con un bambino ostile?

In primis bisogna sapere che un bambino ostile è un bambino che non ha strumenti per gestire ed esprimere un disagio emotivo né per sapere di avere un valore nonostante i suoi limiti. Egli può manifestare pianto eccessivo e frequente, sonno disorganizzato, rabbia manifestata ad alta intensità, passare da gioia intensa a pianto intenso in poco tempo, ed è proprio qui che i genitori possono imparare ad inserirsi per fornire affetto, sicurezza e sana comunicazione.

Come avere cura di un bambino ostile?

La premessa importante è capire che i bambini ci osservano e si modellano attraverso il nostro esempio, la loro prima mini società da cui apprendono è proprio la famiglia. Comunicare e regolare i bambini ostili è molto difficile per un genitore e molto spesso le regole da sole non bastano, proprio per questo è necessario affiancarle ad altre competenze:

  • Educare all’intelligenza emotiva: Educare all’intelligenza emotiva significa per un genitore sintonizzarsi con le emozioni del proprio figlio. Domande come: “Cosa provi?”, “Come stai?”, “Come posso aiutarti?” sono fondamentali per aiutare il bambino ad avere spazio, connessione e contenimento emotivo.
  • Comunicazione assertiva: La comunicazione assertiva si basa molto sul dialogo con il piccolo, è importante instaurare una connessione tra genitore-figlio e chiedere spiegazioni. Adottando un atteggiamento calmo e determinato, il genitore adesso può spiegare al figlio cosa ha sbagliato e mostrargli come è giusto agire. Quando si assegnano punizioni il bambino arriverà alla conclusione che solo lui è sbagliato senza capire invece che è l’atto in sé che è inadeguato. Ma questo perché succede? Ogni atteggiamento punitivo o giudizio è visto come minaccia alla autostima per il bambino poiché è ancora troppo piccolo per riuscire a separare il giudizio negativo del genitore su un singolo atteggiamento dal giudizio che il genitore ha su di lui come persona nella sua globalità.
  • Un posto sicuro e un clima di fiducia: Quando si parla di posto sicuro ci si riferisce al legittimo bisogno di sicurezza che ha il bambino e, quello di poter credere nel proprio genitore, è un passaggio importante per il bambino e per il genitore è fondamentale trasmettere al bambino che il genitore crede in lui e in tutte le sue risorse e potenzialità. Dare fiducia ai nostri piccoli porta automaticamente ad incoraggiarli all’autostima e all’autonomia.

Presso il nostro Centro Flegreo di psicoterapia cognitiva, sono previsti incontri di parent training e laboratori di gruppo in cui i genitori possono apprendere strumenti efficaci per la gestione dei loro bambini, riflettendo sulle proprie modalità educative e sperimentandone altre idonee per le peculiari esigenze del loro bambino.

Supporto Psicologico a Napoli: Aiuto per Gestire le Emozioni del Tuo Bambino

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BIBLIOGRAFIA

Deny Menghini , Serena Tomassetti, Il Parent training oltre la diagnosi, Erickson, 2019.

Marcelli Daniel, Picopatologia del bambino, Milano, Masson, 2000.