“Servant” di M. Night Shyamalan: un ritratto gotico sulla rimozione traumatica.

La serie “Servant” di M. Night Shyamalan si distingue nel panorama televisivo per la sua capacità di intrecciare il thriller psicologico con una profonda esplorazione del dolore e della rimozione. Attraverso la lente della psicologia, possiamo esaminare come la serie affronti il tema della rimozione di ricordi traumatici, offrendo spunti di riflessione non solo per gli appassionati di serie TV ma anche per professionisti nel campo della salute mentale.


La Rimozione come Meccanismo di Difesa
Nel cuore di “Servant” giace la storia di una famiglia che cerca di superare la perdita inimmaginabile di un bambino. La serie illustra vividamente la rimozione come meccanismo di difesa, dove i personaggi principali sopprimono i ricordi traumatici per evitare il dolore insopportabile. Questo processo inconscio è magistralmente rappresentato attraverso simbolismi visivi e narrazioni che sfidano la percezione dello spettatore.

“Servant” non si limita a mostrare la rimozione, ma si addentra nelle complesse reazioni psicologiche al trauma. La serie diventa un palcoscenico dove si manifestano sintomi di PTSD (Disturbo Post-Traumatico da Stress), come flashback, negazione e distacco emotivo, offrendo un ritratto autentico delle sfide che i sopravvissuti al trauma affrontano quotidianamente.

La dinamica familiare in “Servant” è un altro aspetto cruciale. La rimozione di un trauma non è un’esperienza isolata; influisce su tutti i membri della famiglia, alterando le relazioni e la comunicazione. La serie mette in luce come il dolore condiviso possa sia unire che dividere, spingendo i personaggi verso scelte estreme.

La Psicologia dei Protagonisti

Dorothy
Dorothy Turner, interpretata da Lauren Ambrose in “Servant”, è una figura centrale che rappresenta il cuore emotivo e psicologico della serie. Come reporter di notizie televisive, Dorothy proietta un’immagine di controllo e competenza, ma la sua vita personale è segnata da un profondo trauma: la perdita del suo bambino, Jericho.

Dorothy è una donna che vive in uno stato di rimozione profonda, incapace di affrontare la realtà della morte di suo figlio. La sua psiche crea una realtà alternativa in cui il bambino è ancora vivo, un meccanismo di difesa che le permette di mantenere una facciata di normalità. La sua delusione è così completa che si prende cura di una bambola realistica, credendo che sia il suo vero figlio.

La sua rimozione del trauma costringe gli altri membri della famiglia, in particolare suo marito Sean, a entrare nella sua illusione per preservare il suo benessere psicologico. Questo crea una tensione sottile, poiché la famiglia naviga tra la complicità nella finzione di Dorothy e il desiderio di affrontare la realtà.

La presenza di Dorothy e il suo rifiuto di affrontare il lutto hanno un impatto significativo sugli altri personaggi, spingendoli a esaminare le loro verità e le loro illusioni. La sua incapacità di elaborare il lutto diventa il fulcro attorno al quale ruotano i segreti e le tensioni della famiglia, e la sua delusione si manifesta in modi che hanno ripercussioni sia psicologiche che soprannaturali all’interno della narrazione della serie.

Sean
Sean Turner, interpretato da Toby Kebbell in “Servant”, è un personaggio complesso il cui ruolo psicologico nel sistema familiare è cruciale. Come marito di Dorothy, Sean si trova a navigare il mare agitato del lutto e della rimozione che la moglie sperimenta dopo la perdita del loro figlio. La sua funzione psicologica nella famiglia è molteplice:

● 1. Supporto e Protezione: Sean rappresenta il pilastro di forza, cercando di mantenere un senso di normalità e proteggere la psiche fragile di Dorothy. La sua partecipazione alla finzione del bambino di plastica è un tentativo di preservare la sanità mentale di sua moglie, riflettendo un profondo senso di dedizione e sacrificio.

● 2. Coping di Negazione: Allo stesso tempo, Sean esprime il suo dolore in modo più sottile e controllato. La sua passione per la cucina e il perfezionismo nel lavoro possono essere visti come meccanismi di coping per distogliere l’attenzione dal dolore insopportabile. La sua apparente calma esteriore nasconde una lotta interna, suggerendo che anche lui potrebbe essere in uno stato di negazione o rimozione.

● 3. Conflitto e Tensione: Sean introduce anche tensione nel sistema familiare. La sua difficoltà nel confrontarsi con la realtà del loro lutto crea un conflitto interno che si manifesta in vari modi, dalla sua interazione con la misteriosa babysitter Leanne alla sua incapacità di comunicare apertamente con Dorothy riguardo al loro trauma.

● 4. Riflessione e Realizzazione: Attraverso Sean, la serie esplora il tema della realizzazione e dell’accettazione. Mentre la serie progredisce, Sean inizia a riflettere più profondamente sulla loro situazione, suggerendo che la sua funzione psicologica evolve da un iniziale supporto incondizionato verso un confronto più aperto con la realtà del loro dolore.

Sean funge da catalizzatore per il cambiamento e la crescita all’interno della dinamica familiare, rappresentando le complesse reazioni emotive che i genitori possono sperimentare in seguito alla perdita di un figlio. La sua presenza è essenziale per il mantenimento dell’equilibrio precario della famiglia Turner, e la sua evoluzione personale è un aspetto chiave della narrazione psicologica di “Servant”.

Leanne
Leanne, interpretata da Nell Tiger Free, è un personaggio enigmatico e complesso nella serie “Servant”. Come babysitter che entra a far parte della famiglia Turner, la sua presenza e il suo comportamento hanno un impatto significativo sulla dinamica familiare e sul modo in cui la famiglia affronta il proprio trauma.

Leanne è una figura quasi gotica, che ricorda il personaggio di Mercoledì della famiglia Addams, con un’aria di mistero che la circonda. La sua età giovanile e il suo aspetto innocente sono in netto contrasto con la sua maturità emotiva e la sua calma inquietante. Leanne si adatta rapidamente alla situazione insolita della famiglia Turner, accettando senza esitazione il loro modo di gestire il lutto. La sua accettazione del bambino di plastica come se fosse reale permette a Dorothy di mantenere la sua rimozione e negazione del trauma. Per Sean, la presenza di Leanne è sia una fonte di supporto che di tensione, poiché la sua accettazione del delirio di Dorothy permette a Sean di evitare confronti diretti con il dolore di sua moglie.
Leanne rappresenta anche un elemento di sfida all’interno del sistema familiare: la sua presenza innesca cambiamenti nei comportamenti e nelle dinamiche familiari, costringendo ogni membro a confrontarsi con la propria realtà interna. Inoltre, la sua figura può essere vista come una proiezione delle paure e dei desideri inconsci della famiglia, agendo come uno specchio delle loro psiche.
Leanne è un personaggio che incarna il mistero e il non detto, un elemento perturbatore che porta alla luce le dinamiche psicologiche sottostanti della famiglia Turner, costringendoli a confrontarsi con il loro dolore e con le loro verità nascoste.

Julien
Julien è caratterizzato da un cinismo apparente e un atteggiamento protettivo, specialmente nei confronti di sua sorella Dorothy. Nonostante la sua facciata di sicurezza e controllo, Julian è profondamente influenzato dalla tragedia che ha colpito la famiglia e, in particolare, dalla reazione di Dorothy alla perdita del figlio. Egli oscilla tra il desiderio di sostenere la sorella nella sua illusione e la necessità di affrontare la realtà della situazione.
Julian funge da elemento di equilibrio e di sfida all’interno della famiglia. Il suo scetticismo e la sua ricerca della verità agiscono come un contrappeso alla negazione di Dorothy e alla complicità di Sean nel mantenere la finzione del bambino vivo. Julian può essere visto come la voce della ragione, spesso mettendo in discussione le dinamiche disfunzionali e cercando di portare alla luce la verità.

Inoltre, Julian rappresenta una figura di sostegno che, nonostante le sue imperfezioni e i suoi conflitti interni, cerca di mantenere la famiglia unita. La sua presenza è essenziale per la dinamica della serie, poiché incarna la lotta tra la realtà e l’illusione, un tema centrale in “Servant”. Julian è anche un catalizzatore per l’azione, spingendo gli altri personaggi verso la risoluzione del mistero e la rivelazione dei segreti.


Jericho
La sua assenza fisica è sostituita da un realistico bambolotto, che Dorothy, la madre, tratta come se fosse vivo, una manifestazione della sua incapacità di affrontare la realtà della perdita del figlio.
Psicologicamente, Jericho rappresenta il legame ininterrotto tra i membri della famiglia e il loro trauma non elaborato. La sua “presenza” attraverso il bambolotto è un meccanismo di difesa per Dorothy, che le permette di mantenere una facciata di normalità e di evitare il dolore insopportabile della perdita. Per Sean, il padre, il bambolotto diventa un oggetto di connessione con Dorothy, nonostante la sua consapevolezza della realtà, riflettendo il suo conflitto interiore e il desiderio di proteggere sua moglie dal dolore.

Jericho, quindi, è sia un simbolo di perdita che un collante che tiene insieme la fragile realtà della famiglia Turner. La sua “vita” attraverso il bambolotto è una rappresentazione della negazione e della rimozione, temi centrali nella serie che esplorano come le persone gestiscono il lutto e il trauma.

La setta
Nella serie “Servant”, la setta gioca un ruolo significativo, sia nella trama che nella dinamica psicologica dei personaggi. Senza rivelare troppo per evitare spoiler, la setta è introdotta come un elemento misterioso e inquietante che si intreccia con la vita dei protagonisti.

Il suo significato può essere interpretato come una metafora dell’influenza manipolatrice e talvolta distruttiva che certe credenze o ideologie possono avere sulla vita delle persone.

Un elemento di controllo e di potere sulle vulnerabilità dei personaggi. La lotta interna tra razionalità e irrazionalità, tra il desiderio di trovare risposte e la tentazione di arrendersi a spiegazioni che promettono conforto o soluzioni ai loro tormenti. La presenza della setta agisce come catalizzatore di tensione e incertezza, spingendo i personaggi a confrontarsi con le loro paure più profonde e con la possibilità che ci sia qualcosa di più grande e incomprensibile che sta influenzando le loro vite.

La setta può essere vista come un elemento che esplora il tema della fede e della credulità, interrogando fino a che punto si può spingere la fede in qualcosa di non tangibile, specialmente quando si è vulnerabili a causa di un trauma. La setta, quindi, diventa un mezzo attraverso il quale la serie esamina come le persone possono essere influenzate e guidate da forze che promettono salvezza o redenzione in momenti di disperazione.

Conclusioni e Riflessioni
“Servant” è più di una serie TV; è una finestra sulle profondità della psiche umana. Offre un terreno fertile per discussioni e analisi psicologica, specialmente per chi si occupa di psicoterapia e di trattamento del trauma. La rimozione, come mostrato nella serie, può essere temporaneamente salvifica, ma la verità, come sempre, tende a emergere, spesso con conseguenze imprevedibili.

Bibliografia di Riferimento:
Per chi desidera esplorare ulteriormente il tema della rimozione e del trauma, si consigliano le seguenti letture:

1. Freud, S. (1914). “Ricordare, ripetere e rielaborare (ulteriori raccomandazioni sulle tecniche della psicoanalisi II)”.
2. van der Kolk, B. A. (2014). “The Body Keeps the Score: Brain, Mind, and Body in the Healing of Trauma”.
3. Herman, J. L. (1992). “Trauma and Recovery”.
4. Roth, S., et al. (1997). “Complex PTSD in victims exposed to sexual and physical abuse: Results from the DSM-IV Field Trial for Posttraumatic Stress Disorder”. Journal of Traumatic Stress.